APOLLO, STAFYLOS E DIONISO. NEL RICORDO DI UNA SERATA CHE NON VUOLE TERMINARE

APOLLO, STAFYLOS E DIONISO. NEL RICORDO DI UNA SERATA CHE NON VUOLE TERMINARE
Nei postumi di una serata che non è ancora finita.

   Chateaux Margaux 1990 è bello come Apollo. Armonioso, proporzionato, definito nei dettagli e slanciato nella struttura. Si libra verso il cielo con il suo carro di luce ed una espressione imperturbabile che rivendica la propria divinità e soprattutto la propria distanza,

   Clos De Lambrays 2011 è la ninfa che chiameremo Stafylos, che danza di raspo in raspo e rimbalza di acino in acino, con l'eleganza lunga del verde. Ha le gambe muscolose ma sottili e le spalle spigolose ma energiche delle ballerine classiche. Trasfigurando la propria sensualità seduce con rigore.

   Eppoi c'è il Monfortino 2002. Lui, ebbro di vita, ogni tanto salta in alto, ma preferisce gettarsi a terra, mescolarsi all'umanità, toccarla e confondersi con questa, lui è Dioniso. La sua urgenza vitale è divinamente infinita e divinamente ineffabile. Il suo tannino rinnova ogni volta il mistero della fede enoica. Quando sarà, sarebbe dolce naufragare nel suo flusso.