FRANCIA: J’ADORE LE CHAMPAGNE! ( Piccolo vademecum per iniziandi, quarta parte )

FRANCIA: J’ADORE LE CHAMPAGNE! ( Piccolo vademecum per iniziandi, quarta parte )
FATTORE OROGRAFICO
 
Altitudine
Secondo il CIVC, buona parte del territorio viticolo regionale ha una pendenza media del 12% con alcuni appezzamenti che raggiungono il 65%. La Champagne sembra essere un territorio piatto.
Il dipartimento della Marna ha un’altezza media di 148 m/slm.
In media la pendenza varia dal 10.4% della Marna al 14.3% dell’Aube e dell’Aisne con gli estremi di Cormicy nella Petite Montagne (50 m/slm) e il Mont Sinaï nel comune di Verzy nella Montagne (288 m/slm).
 
Esposizione
L’esposizione nelle quattro aree non si presenta omogenea rispetto all’orientamento dei vigneti.
I versanti dominanti hanno esposizione: Sud- Est (21% della superficie), Sud (20%), Est (15%).
Lungo la riva della Marna, tra Epernay e Dormans, così come sul versante nord della montagna di Reims, in cui si trovano Grand Cru e Premier Cru di celebre fama, c'è una vasta presenza di vigneti esposti a nord che necessitano di grande cura da parte dei vignerons. In passato, durante le gelate primaverili, erano soliti accendere piccole stufe a carbone tra i filari per ‘riscaldare’ la fase di gemmazione delle vigne.
Altitudine e orientamento dei vigneti permettono un buon drenaggio dell’acqua in eccesso e diminuiscono - in parte - gli effetti devastanti delle gelate primaverili. La collina rispetto alla pianura, oltre a garantire generalmente terreni meno fertili e quindi più idonei alla viticoltura, è ideale per una maggiore insolazione delle piante. Un fattore supplementare per la produzione di uve di qualità che a condizioni meno favorevoli faticherebbero invece a maturare.
 
FATTORE CLIMATICO
 
Latitudine
Per esattezza, la zona produttiva della Champagne si colloca circa tra il 48° e il 49° parallelo dell’emisfero boreale, una latitudine che regala in estate giornate molto lunghe con abbondante luce durante il periodo vegetativo. Gli appezzamenti vitati più a settentrione dell’Aoc si collocano sui declivi di Cormicy, nel Massif de Saint-Thierry (49°22’di latitudine nord) a una distanza di 160 Km da quelli più meridionali, situati nel comune di Channes, nel Barsèquanais (47°56’di latitudine nord).
 
I vigneti della Champagne sono tra i più settentrionali del mondo. Insieme all’Alsazia e alla Mosella tedesca, è tra le regioni più a nord in cui si produce vino di qualità. Di certo sono i più settentrionali della Francia e soggetti a un clima particolarmente difficile per la coltivazione della vite. Continentale, relativamente rigido, piovoso e umido, interessato alle influenze oceaniche. Specificatamente il clima è semi-oceanico nella Marna e semi-continentale nell’Aube: freddo e umido in inverno; mite e umido d’estate con ondate di calore occasionali.
L'insolazione diretta è minore rispetto alle altre regioni vinicole della Francia. A Reims-Courcy la temperatura media annua è di 10.2°C. Il soleggiamento medio è di 1.705 ore l’anno, le precipitazioni medie sono di 617,8 mm annui.
(Fonte: Mètèo France)
 
La vite - nutrendosi di fotosintesi clorofilliana - grazie alla luce ambientale, accumula gli zuccheri negli acini, preservando l’acidità naturale. Queste considerazioni hanno portato importanti critici enologici, come Daniele Cernilli, a parlare degli champagne anche come "Vini di Luce".

Il fenomeno del riscaldamento climatico globale ha investito anche la Champagne.
Se da un lato la minaccia che la pianta della vite non alligni (cioè non giunga a completa maturazione) è diminuita notevolmente rispetto al passato, il rischio di ottenere uve squilibrate in annate calde è cresciuto. Questo nonostante il delta tra la temperatura media annuale (10,5°) e la temperatura minima richiesta per la corretta maturazione delle uve (9°) sia di un solo grado e mezzo.
 
Nella Champagne, ad esclusione del millesimo 2004, da circa 25 anni, non si vendemmia più in Ottobre come si era soliti fare negli anni Settanta!
La recente annata 2011 ha battuto tutti i primati degli ultimi due secoli: la raccolta è iniziata il 19 Agosto. Occorre risalire al 1822 per annotare una vendemmia più precoce.
 
Molti viticoltori, come ad esempio F. Boulard o D. Léclapart, hanno recentemente testimoniato la propria preoccupazione per questo cambiamento climatico, in quanto potrebbe mettere a repentaglio l’equilibrio tra lo sviluppo degli zuccheri (maturità tecnologica), che crescono troppo in fretta, e gli aromi/colore (maturità fenolica), che invece aumentano più gradualmente.
A loro dire il rimedio è fare pratiche agronomiche più accurate per avere un equilibrio polifenolico interno degli acini, una qualità naturale e serbevole del vino.
La qualità passa attraverso il contenimento delle rese privilegiando le vecchie viti, l’inerbimento della vigna, la soppressione delle concimazioni artificiali, la potatura tardiva.
 
TO BE CONTINUED

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Bibliografia
- Guide des Vins de France 2013
- Champagne ;  il sacrificio di un territorio – Phortos Edizioni, Roma 2008 (Cogliati Samuel)
- Champagne, il sogno fragile – Possibilia editore, Mottola 2013 (Cogliati Samuel)
- Le Vin. Le connaitre, le choisir, l’apprècier – Hachette Pratique, 2010 (Morvan Thierry)
- Champagne – Le Guide – Editions Hermè, Paris 1997 (Rabaudy Nicolas)
- Champagne ! Histoire inattendue, les Editions de l’Atelier, 2012 (Wolikow Claudine e Serge)
- Le Gout du vin. Le grand livre de la degustation, Dunod, Bordas, Paris 1983 (Peynaud Emile)
- Le livre d’or du Champagne, Editions Grand Pont, Lausanne, 1984 (Bonal Francois)
- Champagne. Les Terroirs – Le vigneron Champenois 1998/1999 – sevizi tecnici del CIVC
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Sitografia: