MONOPOLE DELLA CÔTE D'OR, IL DIRITTO ALL'ESCLUSIVITA'

MONOPOLE DELLA CÔTE D'OR, IL DIRITTO ALL'ESCLUSIVITA'
Un luogo dove ogni cosa si piega alla sovranità del senso estetico. Il vigneto della Côte d’Or, sorpreso da villaggi serafici e tratteggiato da muretti a secco pregni di memoria, è una meta di ristoro per l’anima e il corpo di ogni esploratore. Già patrimonio dell’umanità per l’Unesco, questa costa vitata, pressoché priva di soluzione di continuità, ci scorta per una sessantina di chilometri da Cheilly-lès-Maranges (Aoc Maranges) a Chenove (Aoc Marsannay) alle porte di Digione, imponendo un rispetto silente, sottolineato dal sovrapporsi di leggenda e aneddotica.

Un luogo nel quale persino il legislatore, attraverso la ratifica di un numero smisurato di eccezioni, sembra avere piegato la propria congenita rigorosità al servizio della storia e della bellezza. Leggi, in qualche caso anche bizzarre, che dai tempi dei monaci benedettini hanno contribuito a preservare l’unicità di un territorio destinato a un estremo frazionamento dalla legge napoleonica sull’equa spartizione ereditaria tra gli eredi legittimi; una parcellizzazione che si riflette sia sulle unità poderali, sia sui proprietari terrieri. Tra gli esempi eclatanti potremmo citare i 20 proprietari che si spartiscono i 12,90 ettari dello Chambertin o i 74 proprietari che si spartiscono i 50,97 ettari del Clos de Vougeot. Eppure esistono, seppur episodiche, porzioni di vigneto a cui il legislatore ha attribuito un’autonomia identitaria (nome e confini), che si sono conservate in unico asse ereditario o che, nello scorrere del tempo, si sono riunite nel carnet di un solo demanio. In questi casi straordinari si parla di “monopole”: vigne (dette climat), o più spesso parti di esse (parcelle dette lieux-Dits), sovente protette e accentate dai “Clos”, i muretti a secco edificati al fine di proteggerne il Genius Loci.

Nella legislazione borgognona il monopolio è un diritto che non garantisce alcun rango gerarchico, ma consente di rivendicare in etichetta il proprio stato di esclusività.

ALCUNI TERMINI DA CONOSCERE*:

LIEU-DIT
(plurale lieux-dits): unità poderale prima. Letteralmente luogo detto, assimilabile all’accezione pragmatica del latinismo “genius loci”. Si tratta di una parcella censita al catasto e pertanto con un nome e confini determinati. Può concorrere insieme ad altri lieux-dits confinanti alla creazione di un climat.

CLIMAT: vigna con nome e confini specifici, dalla quale nasce un vino con caratteristiche peculiari. Può essere composta da un solo o più lieux-dits, che possono comunque comparire in etichetta assieme a quello del climat di appartenenza in veste di sous-climat. E’ un termine utilizzato solo per Premier Crus e Grand Crus. Per i ranghi regionali o comunali (Village) si trova in etichetta il nome del lieu-dit.

MONOPOLE: vigna di proprietà di un unico domaine. E’ un concetto riferito alla proprietà fondiaria e non al vino che ne scaturisce. Da una vigna in “monopole” - come sottolinea Armando Castagno* nel suo indispensabile “Le Vigne della Côte d’Or” - possono nascere infatti più etichette, come nel caso in cui il proprietario del fondo (l’unico che può etichettare il proprio vino indicando la dicitura “monopole”) venda parte delle uve o del vino della vigna in questione a un altro produttore.

CLOS: deriva dal latino “clausum”, chiuso. E’ una vigna, lieu-dit o climat, che è stata o è ancora protetta da mura almeno per tre lati su quattro. I Clos hanno sempre origine antica e molto spesso sono stati eretti dai monaci. 
 
Tre luccicanti monopole incontrati nel calice di recente:
 
95/100

VOLNAY 1ER CRU CLOS DES DUCS MONOPOLE 2009 Marquis D’Angerville

Una vigna di 2,15 ettari adiacente al versante nord del centro abitato di Volnay. L’impianto risale al 1955, 1959, 1987 e 2000. Sette mila bottiglie che traducono l’aristocratica eleganza di uno dei tre mancati Grand Cru del comune (Champans e Caillerets). Un congenito senso di misura, armonia, ma anche solidità. Al naso fiori, incenso e gelatina di lamponi. Al palato è setoso, succoso e definito. La quintessenza di Volnay.
REGIONE: BORGOGNA
PRODUTTORE: MARQUIS D'ANGERVILLE
DENOMINAZIONE: VOLNAY 1ER CRU
NOME: CLOS DES DUCS
ANNO: 2009
91/100

RUCHOTTES-CHAMBERTIN GRAND CRU CLOS DES RUCHOTTES MONOPOLE 2015 Armand Rousseau

Parcella di 1,06 ettari acquistata nel 1977 e situata all’interno del Climat che Inaugura, a nord, il filotto di vigne Grand Cru di Gevrey-Chambertin. Possiede poca terra vegetale su una roccia compatta. Subisce l'influenza della combe Lavaux e anche per questo motivo i suoi vini sono giocati sulla freschezza e sull'eleganza. Nelle annate più solari affianca ad un frutto pieno e soffice un tannino di grande setosità, per slanciarsi progressivamente con il tempo in vetro.
 
REGIONE: BORGOGNA
PRODUTTORE: ARMAND ROUSSEAU
DENOMINAZIONE: RUCHOTTES CHAMBERTIN
NOME: CLOS DES RUCHOTTES
ANNO: 2015
92/100

GEVREY-CHAMBERTIN 1ER CRU CLOS DU FONTENY MONOPOLE 2014 Bruno Clair

Un lieu-dit di 0,68 ettari situato nella parte più alta del climat, prolungamento a Nord del Grand Cru Ruchottes-Chambertin. Ne nasce un vino con una mineralità spiccata, quasi cretosa, e un lato freddo suggerito dalla vicinanza della combe Lavaux. A un carattere olfattivo scuro contrappone un portamento elegante e agile. Una bottiglia, quella assaggiata, in pieno stato di grazia. 
REGIONE: BORGOGNA
PRODUTTORE: BRUNO CLAIR
DENOMINAZIONE: GEVREY CHAMBERTIN 1ER CRU
NOME: CLOS DU FONTENY
ANNO: 2014