ROERO, UN NEBBIOLO CHE SORRIDE

ROERO, UN NEBBIOLO CHE SORRIDE
L’ultima immagine rubata al Roero, in questa mia ennesima incursione, è quella di un lento divenire, con le vigne meno assolate rese baluginanti dallo strato di neve che stenta a sciogliersi sotto il pallido sole di queste giornate invernali. Una resistenza che si protrae dal 19 dicembre – giorno dell’unica nevicata fino a qui registrata – e che sembra una metafora dell’essenza roerina. Nonostante la pressione di Barolo e Barbaresco, le due denominazioni che giganteggiano sull’altra sponda del fiume Tanaro, il Roero cresce, lentamente ma cresce, e lo fa soprattutto attraverso quei produttori che ricercano con orgoglio l’intensità aromatica e l’eleganza tipiche di questo territorio. Una sfida più semplice sul fronte dell’Arneis, più complicata sul fronte del nebbiolo, dove la vicinanza delle Langhe ha suggerito troppo a lungo modelli di vini ipertrofici, lontani da quella spontaneità espressiva che è esclusiva del Roero. Perché quello che nasce qui è un nebbiolo solare, un nebbiolo che sorride.
 

IL TERRITORIO, TRA SCENOGRAFIE E PECULIARITÁ

Il Roero si trova nella sezione nord-orientale della provincia di Cuneo, alla sinistra orografica del fiume Tanaro, e costituisce il terzo polo vitivinicolo dell’albese, al fianco di Barolo e Barbaresco. La viticoltura si estende su circa 400 chilometri quadrati, suddivisi nei territori amministrativi di 19 comuni. La superficie vitata del territorio si aggira sui 2500 ettari, di cui circa 2100 iscritti alle quattro denominazioni principali che si sviluppano in esso: Roero Arneis (820ha), Barbera d’Alba (800ha), Nebbiolo d’Alba (590ha) e Roero (200ha). Il resto riguarda prevalentemente la Doc Langhe (Favorita, Nebbiolo e Chardonnay). Il sistema di allevamento è quasi esclusivamente la spalliera con potatura a “Guyot” e le densità medie d’impianto si aggirano sui 5000 ceppi/ha.



Le scenografie di Roero e Langhe, a dispetto della loro vicinanza, sono molto distanti. Quello che nelle Langhe appare come un vigneto privo di soluzione di continuità, nel Roero si trasforma in vigne più frazionate e scoscese, a tal punto da poter parlare in taluni casi di viticoltura eroica. I Terreni del Roero sono più giovani rispetto a quelli langaroli e risalgono alla fase pliocenica del Terziario. Mentre le Langhe sono dominate prevalentemente dalle marne, rocce sedimentarie di origine calcareo-argillosa con colori che variano dal biancastro al blu, il Roero è dominato dalle arenarie, rocce sedimentarie derivanti dalla compattazione delle sabbie. Proprio l’alta presenza di sabbia conferisce ai terreni roerini un carattere generalmente più soffice e permeabile con un pH più acido.

Nello specifico i terreni più sabbiosi sono quelli che interessano il cuore della denominazione, con particolare riferimento all’intero comune di Vezza D’Alba e alle parti di Monteu Roero e Montaldo Roero che si affacciano proprio su Vezza, dove si alternano quasi esclusivamente arneis e nebbiolo. Qui le caratteristiche di espressività e leggerezza, ma potremmo anche dire semplicemente di eleganza, sono spinte al massimo, come spesso dimostrato dai vini che nascono dalle ambite vigne “Valmaggiore” (a Vezza D’Alba) e “Occhetti” (a Monteu Roero). Non mancano, tuttavia, risultati di pari valore anche nelle aree limitrofe, dove la sabbia si unisce a marne maggiormente calcare e i vini cedono una piccola parte di eleganza per assumere una maggiore austerità; un esempio di questa situazione la si riscontra nel comune di Canale e nelle sue quotate vigne “Mompissano”, “Renesio” e “Torretta”. Lungo tutto il confine meridionale ed orientale della denominazione le marne sono la formazione prevalente ed in prossimità di Govone, nell’estremo nord-est del territorio, nascondono una vena gessosa ideale soprattutto per la barbera. Nell’estremità nord-ovest del comprensorio, invece, in corrispondenza del comune di Montà, si trovano i suoli argillosi più ricchi e giovani, quasi esclusivamente dedicati all’Arneis.

IL CLIMA del Roero è sostanzialmente arido, contraddistinto da una piovosità che raramente supera i 500/600 millimetri annuali rispetto ai 900 mm delle Langhe. Questa caratteristica, unitamente alla grande permeabilità dei suoli, contribuisce a rendere il Roero uno dei territori più precoci della regione, con vendemmie che, sul nebbiolo, possono anticipare di quasi una settimana la zona del Barbaresco e di dieci giorni quella del Barolo.


LA STORIA, DAGLI ALBORI AI GIORNI NOSTRI

L’era moderna della viticoltura roerina parte a metà degli anni Settanta, periodo in cui vengono realizzati i primi vigneti specializzati e in cui il lavoro svolto sull’arneis da un piccolo e valoroso gruppo di vignaioli - che vede in prima fila Gian Piero Bovone (Cornarea), Roberto Damonte (Malvirà), Giovanni Negro (Negro Angelo & Figli) e Bruno Giacosa - inizia a regalare i primi stimolanti risultati.

Così scrive Mario Soldati nel suo capolavoro “Vino al Vino” (autunno 1975): “Un vino prezioso di Bruno Giacosa: l’Arneis, vino che non stanca. Giacosa continua a stappare bottiglie con faville di follia nello sguardo, come un artista consapevole dello scopo ultimo dell’arte: una sublime inutilità.”

Lo stesso sguardo l’ho ritrovato a settembre dello scorso anno negli occhi di Pier Bovone, dell’azienda Cornarea, quando al termine di una rassicurante sessione di assaggi ha stappato uno splendente Arneis del 1983, miracolosamente scampato a un’alluvione. Una vera esperienza per questa varietà, il “Nebbiolo Bianco dei Roeri”, che oggi attraverso la denominazione Roero Arneis traina in solitaria il territorio con 5,3 milioni di bottiglie prodotte contro le 480 mila del Roero.

L’attenzione sul nebbiolo arriva solo a metà degli anni Ottanta, quando un nugolo di vignaioli, “capitanati” dal compianto Matteo Correggia, inizia a investire energie e risorse su questa varietà con l’intento di arrivare a un grande vino locale, in grado di concorrere con le migliori espressioni enologiche nazionali. Un percorso che ha dovuto superare negli anni numerose difficoltà, dalla perdita prematura di Matteo, il leader morale e simbolico di questo ambizioso progetto, all’incapacità di rimanere immune alle mode “concentrative” degli anni Novanta. Colpi duri per il territorio, a cui si deve aggiungere il rammarico per il mancato sostegno di tutti quei produttori – troppi – che scelgono ancora di rivendicare in etichetta la più commerciabile e accattivante Doc “Nebbiolo d’Alba” piuttosto che la Docg Roero.

Nonostante ciò, il progetto “Roero” continua a raccogliere sempre più sostenitori (oggi può contare su 299 unità vitate per 200 ha), provati dalla notevole “pressione commerciale” prodotta dalle Langhe, ma estremamente convinti della validità del percorso intrapreso.

A rinvigorire il comparto produttivo - e ad arricchirlo di sfumature più vivaci - oggi c’è finalmente anche una nuova generazione di vignaioli, guidati da un profondo spirito di appartenenza. Luca Faccenda (azienda Valfaccenda), Alberto Oggero e Enrico Cauda (Cascina Fornace) sono parte del nuovo che avanza, e lo fa con un entusiasmo contagioso.  La loro associazione “Solo Roero”, aperta solo a chi si limita a rivendicare le denominazioni di origine Roero e Roero Arneis, è un’importante testimonianza di quell’orgoglio necessario a fare crescere il territorio.
 

IL DISCIPLINARE

Dopo la modifica del 2014 - e in attesa dell’approvazione delle “Menzioni Geografiche Aggiuntive” (128 le vigne censite) – la denominazione di origine controllata e garantita “Roero” (Doc 1985 – Docg  2004) prevede l’esistenza di cinque tipologie.
  • “Roero”;
  • “Roero” Riserva;
  • “Roero” Arneis;
  • “Roero” Arneis Riserva;
  • “Roero” Arneis Spumante;
La dicitura “Roero”, senza alcuna specificazione, è riservata ai vini rossi ottenuti per il 95% dal vitigno Nebbiolo e per un 5% da altre varietà non aromatiche idonee alla coltivazione in Piemonte. L’invecchiamento minimo varia dai 20 mesi della tipologia Roero ai 32 mesi della tipologia Roero Riserva. In entrambi i casi, il periodo minimo di permanenza in legno è pari a 6 mesi. Per questo motivo l’uscita sul mercato non potrà avvenire prima del 1° Luglio del secondo anno successivo alla raccolta delle uve per il “Roero” e del 1° Luglio del terzo anno successivo alla raccolta delle uve per il “Roero” Riserva.
La dicitura “Roero” Arneis è riservata al vino Bianco ottenuto per il 95% dal vitigno Arneis e per un 5% da altre varietà non aromatiche idonee alla coltivazione in Piemonte. Per il “Roero” Arneis non è previsto invecchiamento minimo, condizione che invece è prevista per la tipologia “Roero Arneis Riserva”, che impone un invecchiamento minimo di 16 mesi.
 

CONSIGLI PER LA LETTURA

Quella che segue, senza alcuna presunzione di esaustività, è una selezione dei migliori Roero assaggiati durante l’anno appena trascorso, che sono poi stati inseriti in una sessione d’assaggio di una trentina di vini. L’aspetto più confortevole, ancora più della mera qualità dei vini, è riconducibile a una crescente schiera di vini sempre più fedeli alla natura del territorio roerino e sempre più incuranti di quello che avviene al di là del Tanaro. La strada sembra quella giusta.
 
92/100
ROERO RISERVA VALMAGGIORE 2013 VALFACCENDA

ROERO RISERVA VALMAGGIORE 2013 VALFACCENDA

Una tiratura ahimè troppo limitata (614 bottiglie e 26 magnum) per questa Riserva di Luca Faccenda. Un Roero luminoso e moderno, che porta con sé tutta l’eleganza di Valmaggiore e una tensione strutturale da nebbiolo di razza. Croccante, dinamico e complesso, rispetta il territorio e l’andamento fresco del millesimo, accentuandone solo gli aspetti positivi. Lunga vita al Roero!
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: VALFACCENDA
DENOMINAZIONE: ROERO RISERVA
NOME: VALMAGGIORE
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € ND
91/100
ROERO RISERVA MOMPISSANO 2013 CASCINA CA' ROSSA

ROERO RISERVA MOMPISSANO 2013 CASCINA CA' ROSSA

Il Mompissano 2013 di Angelo Ferrio è un Roero disegnato al compasso. Solidità al naso e precisione al palato sono le carte vincenti di questo vino che mostra una materia setosa e una struttura in perfetto equilibrio. La definizione tannica è impeccabile e la chiusura è lunga e saporita. Senza dubbio una delle migliori edizioni di Mompissano che io ricordi: potenza e controllo.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: CASCINA CA' ROSSA
DENOMINAZIONE: ROERO RISERVA
NOME: MOMPISSANO
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € 25
89/100
ROERO TORRETTA 2013 MARCO PORELLO

ROERO TORRETTA 2013 MARCO PORELLO

Il ROERO TORRETTA, valoroso cru di Canale sito in zona S.Michele, è il vino che maggiormente esprime il potenziale di Marco Porello. Si tratta di un nebbiolo austero, profondo, mai alla ricerca di muscoli in eccesso. Al palato è slanciato, di buon sapore e con un tannino che chiede tempo in vetro per smussare l’attuale ruvidità.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: MARCO PORELLO
DENOMINAZIONE: ROERO
NOME: TORRETTA
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € 18
89/100
ROERO AUDINAGGIO 2013 CASCINA CA' ROSSA

ROERO AUDINAGGIO 2013 CASCINA CA' ROSSA

Se con Mompissano Angelo Ferrio esprime la solidità di Canale, con Audinaggio – una vigna situata in regione Valmaggiore – declina il proprio concetto di eleganza. La versione 2013 è come al solito slanciata e agile. L’allungo è saporito, mentre la chiusura è appena “sporcata” da una veniale sbavatura tannica.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: CASCINA CA' ROSSA
DENOMINAZIONE: ROERO
NOME: AUDINAGGIO
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € 22
88,5/100
ROERO RISERVA RÒCHE D’AMPSÈJ 2011 MATTEO CORREGGIA

ROERO RISERVA RÒCHE D’AMPSÈJ 2011 MATTEO CORREGGIA

Nel campionato dei vini muscolari che volgono lo sguardo a Barolo e Barbaresco è quasi sempre quello più a fuoco. Esordisce austero e scuro, con una bocca materica e di grande struttura. Con l’aria si rende appena più concessivo, dimostrando sapienza nella gestione dei legni e una qualità estrattiva notevole. Regge bene al prolungato con l’aria.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: MATTEO CORREGGIA
DENOMINAZIONE: ROERO RISERVA
NOME: RÒCHE D’AMPSÈJ
ANNO: 2011
PREZZO ONLINE: € 38
88/100
ROERO BRIC VALDIANA 2012 GIOVANNI ALMONDO

ROERO BRIC VALDIANA 2012 GIOVANNI ALMONDO

L’edizione 2012 del Bric Valdiana di Giovanni Almondo conferma la consueta impostazione basata sui muscoli e su un rovere ammiccante. Eppure la sua precisione stilistica e la qualità estrattiva ne fanno un Roero centrato, che nelle degustazioni “seriali” esce sempre tra i primi. Sarei curioso un domani di vederlo spogliato di quell’abito un po’ formale per carpirne l’ulteriore margine di crescita.
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: GIOVANNI ALMONDO
DENOMINAZIONE: ROERO
NOME: BRIC VALDIANA
ANNO: 2012
PREZZO ONLINE: € 24
88/100
ROERO RISERVA SUDISFA' 2013 NEGRO ANGELO E FIGLI

ROERO RISERVA SUDISFA' 2013 NEGRO ANGELO E FIGLI

Quello che la famiglia Negro ha fatto per il Roero credo sia motivo di orgoglio e vanto per tutta la denominazione. Gli sforzi per promuovere il territorio e la costanza qualitativa dei loro vini sono sorprendenti. La voglia di rimanere al passo con i tempi la si vede nell'approccio alla Riserva Sudisfà, che negli anni si è fatta sempre più elegante e agile, proprio come lo è la versione nel calice, alla ricerca di un carattere fruttato e di un'accattivante trasparenza (ed esuberanza) espressiva.
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: NEGRO ANGELO E FIGLI
DENOMINAZIONE: ROERO RISERVA
NOME: SUDISFA'
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € 30
87/100
ROERO 2012 CASCINA FORNACE

ROERO 2012 CASCINA FORNACE

Al netto di un’annata non semplice per Langhe quanto per il Roero, si nasconde un vino saporito ed energico, con richiami ai fiori e al frutto rosso in gelatina. Al palato rivela tensione e sapore, con una struttura decisa e appena contratta. L'alcool tende a frenare una chiusura che si accende in uno spiccato contrasto acido-tannico.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: CASCINA FORNACE
DENOMINAZIONE: ROERO
ANNO: 2012
PREZZO ONLINE: € 24
86/100
ROERO 2013 ALBERTO OGGERO

ROERO 2013 ALBERTO OGGERO

Alberto Oggero, classe 1985, è il nuovo che avanza. La sua spontaneità espressiva è la stessa che si ritrova nei suoi vini, tutti caratterizzati da un’eccellente materia prima, ma ancora in parte legati ad un gusto in evoluzione. Così anche il suo Roero alterna una vinosa esuberanza a un portamento appena largo e maturo. Rimaniamo connessi, perché i presupposti sono comunque quelli giusti.
 
REGIONE: PIEMONTE
PRODUTTORE: ALBERTO OGGERO
DENOMINAZIONE: ROERO
ANNO: 2013
PREZZO ONLINE: € 24